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Sabato siamo andati a conoscere gli spazi di Decima che rappresentano importanti occasioni di rigenerazione per il quartiere. Una passeggiata esplorativa con tutto il gruppo di lavoro che ha avuto come obiettivo quello di mettere a sistema le criticità, le opportunità progettuali e gli usi possibili.

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Suddivisi in cinque piccoli gruppi di lavoro abbiamo elaborato delle schede sintetiche per approcciare i temi di progetto e per condividere le riflessioni su cui impostare il percorso progettuale.

Il verde, riletto nella sua valenza di elemento identitario del quartiere, è stato uno dei temi di discussione, sia per la sua indissolubilità con il progetto architettonico, sia per la necessità coordinarne la manutenzione, oggi frammentata e discontinua. Allo stesso tempo abbiamo ripercorso e riletto gli spazi pubblici del quartiere indagandone le peculiarità e le azioni necessarie per la loro riattivazione; la Piazza Donnino-Vannetti, la Piazza delle Formiche, La Rotonda.

 

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Siamo arrivati fino al margine nord, nell’area chiamata “Le Vallette” dove il progetto morettiano si dipana in una sequenza di cannocchiali prospettici verdi e dove il margine “duro” dei nuovi quartieri residenziali, sorti a partire dagli anni ’80 si rivela nella brutalità del “muro”.

 

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Là dove a Decima non esistono barriere visive e lo sguardo, passando tra i pilotis, attraversa libero gli edifici, il margine con il limitrofo quartiere del Torrino nord diviene una frontiera fisica e simbolica. Per queste ragioni ci siamo soffermati su un’area verde che potrebbe rappresentare un’occasione per ricucire quel dialogo interrotto e ripensare il margine come elemento unificante e filtrante tra i quartieri.